La sahariana è un capospalla iconico con una storia ricca e interessante, che affonda le sue radici nella moda militare e coloniale del XIX e XX secolo. Originariamente concepita come una giacca pratica e funzionale per climi caldi, è stata adottata nel tempo da esploratori, militari e, infine, dal mondo della moda.
Conosciuta anche come "bush jacket", la sahariana prende il nome dal Sahara, il vasto deserto africano. La sua storia inizia come abbigliamento per gli ufficiali militari europei, in particolare britannici, stanziati nelle colonie africane e asiatiche.
Inizialmente progettata per essere pratica in ambienti caldi e secchi, era realizzata in tessuti leggeri e impalpabili come il cotone e il lino, e dotata di numerose tasche per trasportare attrezzature essenziali. Le tasche sul petto, sui fianchi e talvolta sulle maniche rendevano facile l'accesso a mappe, bussole, munizioni e altri strumenti.
Evoluzione e Popolarità
Negli anni '30 e '40, la sahariana venne adottata anche da esploratori e avventurieri civili, diventando un simbolo di scoperta e avventura.
Presto la sua praticità e il suo stile disinvolto attrassero un pubblico più ampio. Il cinema e la letteratura dell'epoca contribuirono alla sua “iconizzazione”: associando il capo ai personaggi più affascinanti e avventurosi sul grande schermo (Humphrey Bogart, Clark Gable e Gary Cooper), consacravano la sahariana a capo emblematico di uno stile di vita. Parallelamente, la letteratura di avventura descriveva protagonisti che affrontavano sfide in terre esotiche indossando sahariane, contribuendo a diffondere ulteriormente questa immagine. La combinazione di cinema e letteratura ha reso la sahariana un simbolo duraturo di audacia e spirito d'esplorazione, affascinando il pubblico e aumentandone la popolarità.
La Rivoluzione di Yves Saint Laurent
Negli anni '60 e '70, la sahariana si trasforma da capo funzionale a icona della moda grazie a Yves Saint Laurent, che nel 1968 ne introdusse una versione rivoluzionaria con lacci al posto dei bottoni e cintura metallica a oblò, resa immortale dalla top model Veruschka. Saint Laurent ha adattato la tipica divisa francese adottata in Algeria per il corpo femminile, rendendola un capo glamour e versatile, declinato in Haute Couture e prêt-à-porter. Il suo lavoro sartoriale ha snellito la struttura della giacca, mantenendo elementi distintivi come la scollatura a “V” e le quattro tasche applicate, creando un completo con pantaloni svasati. Questo pezzo è diventato un simbolo della primavera, superando la connotazione del viaggio e dell'avventura.
Icone di Stile e Cultura Pop
Nel corso degli anni, la safari jacket è stata indossata da numerose celebrità e icone di stile, consolidando la sua posizione nella moda. Tra queste, figura Ernest Hemingway, noto per il suo spirito avventuroso, e il personaggio cinematografico di James Bond, che ne ha fatto un capo emblematico nei suoi film. Anche star come Jacqueline Kennedy e celebrità del mondo dello spettacolo l'hanno resa un capo essenziale e desiderabile.
Versatilità Moderna
Oggi la sahariana continua a essere un capo iconico e versatile molto apprezzato, sia da uomini che donne. I designer moderni la ripropongono nelle loro collezioni mantenendo le caratteristiche funzionali e aggiungendo elementi contemporanei o declinandola in diverse forme: trasformandola in un "pezzo unico" che va dal vestito alla tuta, e alleggerendola per essere indossata come blusa o come parte di un coordinato. Perfetta per la mezza stagione, la sahariana si rivela un capo di tendenza anche nelle sue versioni vintage.
La Sahariana di Cains Moore
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